venerdì 12 ottobre 2012

Primo impatto

A volte mi chiedo se la vita non è sadica e si diverte a prenderti per il culo.
 

Ho passato due giorni a convicere Nicolas a non partire per Horyzon, a non andar sui pianeti centrali, a fargli capire che quello che si cerca a volte è proprio sotto i nostri piedi e ci sono pure riuscito!
Nicolas è stato messo in prova dal ranch come pilota.

Ma la vità è veramente ironica.
Il giorno dopo che Nicolas è entrato al Ranch, Opal è stata intossicata da non so bene cosa.
E visto che non sappiamo quanto sia grave o che, Roona ha deciso che... L'avremmo porta a Capital City dai medici della Blue Sun!
E visto che Quinn è tornata a casa sua per qualche giorno l'unico meccanico che poteva far volare la freedom ero io!

Non ci credo, la vita mi ha tirato uno sgambetto orribile.
Io, che ho passato tutto il tempo a convincere gli altri a non andare su Horyzon, sono costretto a portarci metà ranch!
In più non sono un esperto di navicelle, ne ho riparata qualcuna, ma di sicuro non sono mi sono mai occupato della sala macchine. Per fortuna che ho trovato un vecchio manuale dove spiegava un po' di cose, così son riuscito a cavarmela.

Durante la partenza ho incontrato un altro ragazzo che avrà più o meno la mia età, forse un poco più grande, e... Anche lui è di Boros!
Non ci credo, ho incontrato un altro ragazzo che viene dal mio stesso pianeta! E' una cosa fantastica, non riesco neanche a spiegare quanto la cosa mi faccia piacere, ma l'ha fatto. Mi ha reso quasi euforico!
Si chiama John Shepherd.
Purtroppo non ho fatto in tempo a parlarci, perchè eravamo in partenza e stavamo caricando le ultime cose, ma a quanto ho visto Roona lo conosce... Chiederò poi a lei.
Spero di reincontrarlo, ma visto come la vità si diverta in questo periodo, non si può mai dire.

Capital City è una cosa enorme!
Non ho mai visto una città così grossa e costruita in quel modo. Ci sono dei palazzi che sono talmente alti che ci vorrebbero non so quanti alberi impilati per arrivarci.
Sembrano bucare il cielo e tentare di andar ancor più su.
La città è affollatissima ed è enorme! Non so quante vie e viuzze si intersecano, così tante che alla fine mi sono anche perso.
Sono sincero, da una parte mi ha stupito e sopreso, ma non mi piace.
Non voglio restare su questo pianeta un minuto in più del necessario. Tutto intorno a me è ostile. Lo vedo nelle facce della gente quando cammino, lo vedo in quei manifesti elettronici appesi ovunque e in quelle strutture di acciaio che sembrano aver il potere di gelarti le ossa.
Per non parlare del freddo cane che fa su sto cazzo di pianeta!
Si muore dal freddo, il vento sembra una lama tagliente pronta a farsi strada nella tua pelle. E ieri era una bella giornata mi han detto, di solito piove e va ancora più freddo.
Io l'ho sempre detto che i pianeti centrali fanno schifo. Voglio tornare a Greenfield il più velocemente possibile.

Già... ma sono perso per quella maledetta città.
Faceva un freddo cane e io non sapevo più dov'ero, tutte quelle vie mi avevano mandato in confusione.
Non volevo allontarmi dalla Freedom, ma lì c'era Opal a cui badare e io non me la sentivo di esser d'impiccio.
E' Nicolas quello che voleva vedere la città, non io, ma alla fine mi sono trovato a girovagare.
Maledetto me! Potevo starmene chiuso dentro la mia cabina e finchè non eravamo pronti ripartire, ma no...
Beh, sta di fatto che mi sono perso. Non volevo chiedere informazioni a nessuno, mi bastavano gli sguardi scioccati della gente mentre passavo.
Mi sentivo un fenomeno da baraccone, ma non potevo farci proprio niente.

Sono entrato in un negozio che vendeva roba meccanica ed informatica, sembrava avere ogni tipo di oggetto. Non volevo comprare in realtà, ma almeno stavo un poco al caldo per qualche minuto.
No, la vità si diverte ancora.
Non ho dato fastidio a nessuno, non ho guardato male nessuno, non ho detto niente a nessuno, ma a quanto pare ciò non basta per la gente del core.
Una banda di ragazzini con l'aria da padroni del mondo decide che è ora di umiliare un povere rimmer che si fa i fatti suoi.
Prima le risatine di scherno e gli addocchiamenti, poi il richiamo del capo banda, quelle parole cattive. Non ho detto niente, non volevo guai, non ne ho cercati.
Erano in 5, una rissa era a loro favore ed eravamo nel core, ma non avevo paura di questo. Non volevo provocare dei guai a Roona, è già abbastanza incasinata con Opal senza dover poi preoccuparsi di me.

La rabbia aumentava, così come il sangue che arrivava al cervello, la tensione nei muscoli, il battito del cuore e anche l'odio.
L'ultimo insulto e non ho retto, mi son girato e stavo davvero per iniziare la rissa che mi avrebbe visto sconfitto, ma Gabriel dal bancone si è messo in mezzo dicendo di dirgli le caratteristiche di un holodesk aggiornato.
Cazzo, non l'avevo notato in tutto questo! Ma proprio per niente!
Si è messo in mezzo per attirare la mia attenzione e per evitare che combinassi qualche stronzata, lo so.
Ma perchè?
Sta di fatto che con quelle parole sono tornato in possesso di me stesso e mi sono avvicinato al bancone, per evitare di picchiare quei bastardi.
Ma no, neanche quello ha funzionato. Uno di loro, il più piccino mi ha di nuovo insultato perchè sono un rimmer, e ha provato a darmi una spinta forte per farmi cadere a faccia a terra.
Basta, non me ne è fregato più niente.
Ho sopportato, ho sopportato, mi sono controllato, ma basta. Non sono una cane da prendere a calci e neanche un fenomeno da baraccone!
Mi sono girato e l'ho acchiappato per il suo stupido colletto da 'corer. La rabbia sembrava un vulcano ardente dentro di me. E se ne è accorto, eccome se se ne è accorto!
Si è spaventato, ma tanto. L'ho visto nella sua espressione di paura, nel tono della sua vocina stridula e nel suo dimenarsi come un'anguilla.

Faccio così tanta paura? Sì, a quanto pare ieri sì.
Se il proprietario del locale non avesse urlato per calmare quella banda e se Gabriel non si fosse messo in mezzo tra me e quel ragazzino, ieri l'avrei picchiato.
Sì, lo so. Ne sono certo, se non mi avessero fermato all'ultimo non mi sarei controllato più.
L'avrei picchiato e sarei finito nei guai, mi sarei fatto molto male.
Sarei finito nei guai, mi sarei fatto male e quel che peggio avrei messo nei guai anche Roona.
Se ne sono andati e io sono rimasto lì, a testa bassa e con la rabbia che sembrava farmi esplodere.
Gabriel, mi spiace ammetterlo, mi ha aiutato. Ha evitato che combinassi una stronzata...

L'ho sempre detto, i 'corer non sanno un cazzo, non capiscono niente e sono dei bastardi. Nessun può dirmi che non è vero, perchè loro me l'hanno appena dimostrato.
Io non ho fatto niente per offenderli, non ho fatto niente per farmi odiare da loro. Ero lì, semplicemente lì.

Sono finito al mare di Capital City, non l'avevo mai visto.
Volevo stare da solo e non volevo tornare alla nave, sapevo che Roona avrebbe capito subito che c'era qualcosa che non andava.
Lei dice che è capace di intuire quando uno mente, e sembra proprio vero.
No, non era il caso di preoccupare Roona. E' già giù di morale per Opal e per Kayne. Qualche giorno fa me ne ha parlato e non voglio esser un peso per lei.
Ho incontrato una donna sul lungomare, è stata gentile con me.
Certo, io non ero propenso a parlare, ma lei è riuscita a farmi ridere. E' una corer, ma non mi ha trattato male.

Alla fine ho scoperto che lei è Charlotte Alcot, la vice CEO della Blue Sun.
Non ci credo, ho parlato per tutta la serata con una donna che è la viceCeo!
Ma mi è simpatica, è una 'corer, ma mi è simpatica....