lunedì 24 giugno 2013

Disappeared - Part I

La voce di una donna, chiara ma piatta, proviene dall'interfono della navicella spaziale.
- Tra poco sarà servita la cena nella zona living. Ogni passeggero avrà diritto ad un primo a scelta tra i tre elencati nel menù elettronico, un secondo e un contorno. Il resto è da pagare come extra. Buon proseguimento del volo-

Il ragazzo è seduto sulla branda della sua piccola cambina, condivisa con un uomo di mezz'età, dalla pancia prominente e la parlata fin troppo spiccia e rapida, da affabulatore e con il vizio del gomito alto. E' alticcio da quando sono partiti e lo è anche ora.
-Allora kid, non sei troppo giovane per viaggiare da solo?- Domanda verso il ragazzino mentre un ghigno sarcastico e divertito si forma sul viso rosso, tanto paffuto da sembrare quello di un rospo della terra-che-fu .
Il ragazzo non gli risponde subito, lo sguardo puntato verso il pavimento metallico, trenta centimetri più in basso. I pensieri sono distanti, volano a Beth che ha lasciato sullo skyplex, per poi passare a Sun e Nathan, all'incontro dei ministri, a una possibile guerra...
-Naye, viaggio da solo oramai da un po'.- Il tono è distratto, così come l'espressione, di chi risponde tanto perchè per cortesia deve farlo, ma in realtà non ha un gran voglia di parlare.
-Ah davvero kid? Sai, mi ricordi una persona. Una volta stavo a.......-

Le parole si confondono nella mente del ragazzo, che ha l'espressione di chi sembra ascoltare ma senza in realtà sentire una singola parola di quello che dice l'uomo, neanche mezza. Il tempo su una nave fa fatica a scorrere ed è difficile definire con esattezza in quale giorno o ora si è.
Una vibrazione corre lungo i palmi aperti delle sue mani, appoggiati sulla branda metallica, per poi diffondersi il tutto il corpo come una sveglia improvvisa. Il ragazzino rialza velocemente la testa, gli occhi azzurri attenti e sorpresi.
- e allora a quel punto io gli ho detto. "Ehy bitch, stammi a sentire! Chi dia..-
-C'è qualcosa che non va- Mormora il ragazzino, mentre nei palmi avverte nuovamente quella piccola vibrazione, vibrazione che si dirama nel resto del corpo.
-Certo che c'è qualcosa che non va. Tentava di fregarmi!- Esclama l'uomo panciuto con aria indignata e infervorata, chissa da quanto stava parlando, lui non l'aveva ascoltato per niente.
-Nay, non con te, ma con la nave. C'è qualcosa che non va.- Ripete nuovamente il ragazzino, mentre salta giù a piedi pari dalla cuccetta. La mano si allunga e va recuperare il cinturone con tutte le sue cose.
-Eh? Non credo proprio! A me sembra tutto in ordine, avrebbero avvisato. Da che l'avresti capito?- domanda chiaramente scettico e ironico verso il ragazzo, forse con l'intenzione di prenderlo in giro.
-C'è una vibrazione anomala-
-Una vibrazione anomala?-
-Aye, anomala-
-La vibrazione-
Lui annuisce, il cinturone legato saldatamente in vita ora, con gli attrezzi fondamentali che pendono come tanti bossoli pronti all'uso.
-Ma va a farti fottere kid! Una vibrazione anomala! Ma sentitelo, il genio dei motori!- Si mette a ridere sguaiatamente, il viso che diventa sempre più rosso per via della quantità di alcool ingerita.
Il ragazzo non fa una piega e si muove velocemente verso la scaletta della cabina, arrampiccandosi fino al corridoio centrale nella navicella. Non perde tempo, non chiede indicazioni o altro, ma si fionda a tutta velocità in direzione della sala motori. Man mano che corre altri segni gli indicano un problema imminente. Alcuni giunti scricchiolano leggermente, le vibrazioni si fanno più frequenti e si trasmettono lungo tutta la linea dei pannelli delle paratie, anche se in modo quasi impercettibile.

La sala motori è poco distante, ma una mano l'afferra e lo strattona indietro e lui è costretto a fermarsi.
-Ehi ragazzino, non si può passare!- esclama con voce bassa e roca quello che sembra un contractor di almeno quarant'anni suonati, ma ancora ben piazzato e in forze. La pelle scura, i capelli del medesimo colore.
-C'è una vibrazione anomala!- il tono è concicato, l'accento di Boros completamente imperante. Strattona verso la porta stagna.  -Bisogna ridurre immediatamente la potenza dei propulsori! Fermarli! Probabilmente si sta staccando un panell...-
-Ehy! Ti ho detto che non si può passare. E poi non rompere il cazzo, abbiamo un meccanico là dentro.-
-Anche io sono un meccanico! -
-Certo come no, mi credi scemo forse?-
-Naye, ma è la verità. Ti dico che si sta aprendo un buco nella sala macchine! Fammi passare! -
-Ti ho detto di no, finiscila. Non ho tempo di giocare con i marmocchi, fila.-
-E' una cosa seria! C'è da dire alla gente di muovere verso i pod di salvataggio!- Gli occhi sgranati e la voce alta. Continua a strattonare.
-E togliti dai coglioni, mi hai rotto ragazzino!-
Il ragazzo viene lanciato un metro in avanti da quella specie di toro su due gambe, atterrando sul pavimento di metallo, a carponi. Rialza lo sguardo sulla sala macchine e adesso un rumore forte e cupo riverbera per tutta la nave, facendola tremare con un forte scossone per l'intera lunghezza. E' un rumore sinistro, di quelli che non preannunciano niente di buono. L'allarme suona come impazzito e il ragazzino ha appena il tempo d'incrociare gli occhi neri e spalacati del contractor...
E' già troppo tardi.

" Signore/a,
Le scriviamo perchè lei risulta tra i nominativi di emergenza di Mr Philip Windson.
Siamo terribilmente dispiaciuti d'informarla che il trasporto XX partito in data Y dallo skyplex di Hall Point in direzione dello skyplex di Threesprings,dopo aver lanciato un SOS, non è mai arrivato a destinazione.
I primi soccorsi hanno confermato che il trasporto è andato distrutto, le cause sono ancora in fase di accertamento. Purtroppo controllando lo spazio circostante non sono stati rilevati pod di salvataggio.
Mr Philip Windson è ufficialmente disperso, ma ormai è passato troppo tempo per sperare di ritrovarlo vivo.
Sentite condoglianze
Segreteria Compagnia XX "