martedì 20 agosto 2013

Family

Sdraiato sul letto di John il mio sguardo spazia per il soffitto della cabina. La luce notturna nell’angolo produce ombre distorte ma fisse sul soffitto. Giro la testa verso di lui, sdraiato sul letto di Sam. Mi da le spalle, pare stia dormendo.
Dovrei odiarlo, per quello che mi ha fatto… portarmi via Beth, ma non ci riesco. Non adesso. Non così.
Mi ritrovo in mano l'armonica di Jacob Cox, il padre di Winger. La rigiro tra le mani, con attenzione, temendo di farla cadere.
Riporto lo sguardo sulla sua schiena di John.
Il ricordo dell’ultima conversazione mi attraverso la mente.  

He’s broken.

 Provo a chiamarlo, a bassa voce, come preso da un pensiero. Mugugna qualcosa, non sta dormendo.
Apro la bocca un paio di volte, ma non esce niente ed infine lascio che si rimetta a dormire.
Sono stati giorni tremendi, estenuanti, sfiancanti. Ogni volta che mi giro trovo qualcosa che non riesco a capire del tutto e quello accaduto a John, a Sam… La sua famiglia, è qualcosa che mi sta tormentando.
Il rapporto padre e figlio una relazione che mi ha sempre lasciato in silenzio, senza parole, come se fossi fuori luogo in un contesto simile. Come se fosse sbagliato.
Non sarebbe giusto dire che non ho mai avuto famiglia, nay.
Io ricordo mia madre, anche se ero piccolo. Ricordo le sue mani che si avvicinavano al mio viso per lasciarci una carezza ma non riesco a ricordare la freschezza della sua pelle. Ricordo quando, prima di uscire di casa, mi stringeva forte in un abbraccio anche se non ricordo il calore della sua stretta. Ricordo che mi sollevava il mento con un dito e mi diceva di tenerla alta, di essere fiero, il tono della sua voce è però perso nei ricordi. Ricordo il bacio che mi lasciava sulla fronte, prima di girarmi e farmi andare da solo al monastero e mi maledico per aver dimenticato la morbidezza delle sue labbra. Mi resta solo questo. Vaghi ricordi, vaghi sentori, tutto pare offuscato in una fumosa coltre. So che è esistita, ma quelle piccole cose la rendevano reale stanno scemando ogni giorno che passa. Non è l'immagine, il ricordo che si affievolisce, ma i sentimenti legati a quel ricordo.
 God, how I feel something? 

Mia madre era una donna forte, di quelle che hanno il coraggio di camminare dritte in mezzo alla folla del mercato, anche se la gente la schivava disprezzandola. Col suo portamento sembrava essere in grado di aprire volontariamente quel varco tra la gente ipocrita di Desert river. Affrontava a testa alta ogni aspetto della vita, non ribatteva mai, e lottava ogni santo giorno. Anche quando al mercato aumentavano i prezzi, per quelle come lei. Anche se non le volevano vendere i propri prodotti, accampando scuse ridicole.

Anche per me non fu facile. I bambini sanno essere cattivi, sanno essere spregevoli e crudeli più degli adulti. Mi additavano, mi allontanavano, mi schernivano ed insultavano. Ancora ad oggi l’odio mi scorre nelle vene al solo ricordo. Insultavano mia madre, le davano della puttana. Mi cacciavano come un ratto, perché ero un Windson. Un figlio del vento, un bastardo nato da un padre che non ha voluto riconoscermi come figlio. E non serviva a nulla negare la cosa. Negare la verità. Sono un figlio bastardo, che ha come padre un vigliacco stupratore.
Sento ancora le loro voci in testa. Sono passati dodici anni e li sento ancora se mi concentro. Non li voglio ricordare.

Lei non è mai stata una puttana. Quel bastardo la minacciava di bruciarle la fattoria dei genitori, di ucciderli. Era uno della classe benestante di Desert river, di quelli che godono nel sottomettere gli altri, i più deboli. Ha fatto così anche con mia madre, l'ha presa con la forza, costringendola a diventare una concubina. La tenne per un po' e poi l'ha gettata via come uno straccio vecchio, da suoi. Come se fosse una normale consuetudine, perché funzionava così, se non fosse che mia madre restò incinta di me.

Everyone knew that, but nobody helped her.

In questo caso si facevano due cose a Desert river. O si chiamava una levatrice per l’aborto, oppure se eri religiosa, partorivi ed affidavi il piccolo ad un orfanotrofio Nikolista. La cosa si chiudeva così, in un collettivo silenzio, come se non fosse mai successo.
Mia madre fece una cosa che andava contro le silenziose consuetudini. Decise di tenermi con sé e andò da quel Bastardo per chiedergli di assumersi le sue responsabilità. ma lui le sparò addosso per farla allontanare.
Da quel giorno, da quel rifiuto le cose per lei crollarono. I suoi genitori la cacciarono di casa per la vergogna che provarono nell’avere una donna disonorata convinta a mantenere il frutto del peccato. Gli abitanti la evitavano come la peste perché aveva in grembo un Windson, un figlio del vento, uno senza padre, senza discendenza. E su Boros, quando hai questo cognome, significa che non hai diritto agli Antenati. Non appartieni a nessuna dinastia. Vuol dire che sei ripudiato, da entrambe le famiglie.
Aye, già... le famiglie. Sempre il solito punto.

La mia famiglia era mia madre, nessun'altro. È morta che avevo undici anni, sotto le bombe lanciate dalle blujacks. Con lei è morta la mia famiglia.
Troppo poco tempo per capire veramente cosa fosse ma abbastanza per capirne l'importanza, dopo averla persa.
Sono passati anni, ma mi sento continuamente in un limbo. Capisco alcune cose di questo legame che unisce le persone, i genitori con i propri figi, ma non riesco a sentirle veramente mie. Sembrano non appartenermi.

Vorrei capire davvero che cosa sia una famiglia, sentire di appartenere a qualcosa... a qualcuno.

Ho guardato Sam con John. Li ho osservati da lontano, studiandoli. I piccoli gesti, gli sguardi e qualcosa a cominciato a muoversi nella mia mente, qualcosa di familiare, come se l’avessi già provato.
Mi sono venuti in mente alcuni ricordi. La morbidezza delle carezze di Lars. La forza degli abbracci stretti di Winger, prima che mi arruolassi. La voce scherzosa, poi irata e poi di nuovo leggera ed amichevole di John.
Ricordo il sapore delle labbra di Beth l'ultima volta che ci siamo baciati.

Osservo l'armonica di Jacob Cox tra le mie mani e realizzo che forse non ho mai capito un cazzo. Neanche adesso.
Nella testa mi passano dei lampi, dei flashback.
Le pacche di Kayne, i silenzi studiati di Nathan, i sorrisi di Roona, le occhiate di Quinn, le chiacchierate con il Capitano Neville, le smorfie di Alan...

Nay, non ho mai capito che cos'è una famiglia perché ce l'ho avuta davanti al naso per tutto questo tempo e non me ne sono accorto. Non sono riuscito a riconoscerla come tale perché l’unica mia famiglia è stata solo mia madre.

Mi giro di nuovo verso John e lo osservo in silenzio, per un istante. Lo richiamo, più deciso.
I love you, brò.

Lui non mi risponde, probabilmente già addormentatosi da tempo e non credo che mi abbia sentito. Un sorriso nasce sulle mie labbra rimetto l'armonica sotto il cuscino, per poi addormentarmi nel giro di pochi istanti.

venerdì 2 agosto 2013

What have you done?


[Una canzone che racchiude i pensieri attuali di Philip su John e Beth]